lunedì 22 agosto 2011

CHE MANOVRA, RAGAZZI...

Vabbè che è tutto il sistema capitalistico occidentale che sta per fare un botto mai visto, forse assieme al pianeta, ma uscendo dall'inquadratura storico-apocalittica e zoomando sulla nostra realtà locale le cose si fanno talmente tragiche da risultare comiche. Come nel video in fondo...
Dopo anni in cui ha negato sfacciatamente l'esistenza stessa della crisi, e vantato semmai il primato del nostro Paese nel confrontarsi con essa, con uno dei dietrofront a 180° gradi di cui la sua faccia tosta è capace, il nostro Presidente del Consiglio, di concerto (seppur cacofonico) col suo ineffabile Ministro dell'Economia e delle Finanze, ha dapprima tentato di prendere in giro il mondo varando una manovra con la fase di attuazione al prossimo governo, poi dopo le bacchettate sulle dita fatto precipitoso dietrofront e varato una serie di più o meno fantasiose vessazioni ai danni dei soliti noti. Facendo salva cioè la propria base elettorale, tutta quella manata di delinquenti che evade a man bassa e poi magari accompagna il figlio all'asilo nido statale gratuito con il Cayenne.
Non mi va nemmeno di cercarvi il link: i guadagni MEDI di quasi tutte le categorie di professionisti e lavoratori autonomi, per non parlare delle imprese, sono talmente ridicoli da superare l'assurdo. E questi che fanno? Sopprimono le feste per fare salire il PIL così il deficit si abbassa: un trucchetto con le frazioni da terza elementare, vanificato peraltro da tutto il resto del quadro economico per cui per alzare il PIL non basterebbe nemmeno una flebo di viagra, nemmeno Cetto La Qualunque può più nulla. E anche quando vanno nella direzione giusta, con l'abolizione delle Province, rovinano l'intenzione fissando criteri arbitrari di dimensione per poi accorgersi che con quelli sparisce Siena o magari Sondrio (patria del succitato Ministro) e quindi cercano di ammischiarla: ma che buffonata è? o tutte o nessuna! io dico tutte, e magari ridiscutiamo il cosiddetto federalismo e diamo una bella ridimensionata pure alle Regioni, che è meglio.
Tornando alle feste, va da se che per non inquietare un'altra fetta di elettorato si mettono in discussione la Festa della Liberazione e quella della Repubblica, come se in Francia toccassero il 14 luglio o in USA The Indipendence Day, e ovviamente il Primo Maggio, ma guai a toccare una qualsiasi delle ammorbanti feste religiose, Natale in primis. D'altronde, la Chiesa continua a non pagare l'ICI sugli immobili, anche dei tanti che funzionano da librerie, università, ospedali, alberghi, e quindi fruttano tanti dindi. E si fotte l'8 per mille anche della maggior parte di quelli che non esprimono esplicitamente la preferenza di destinarglielo.
Sono già stato, e tornerò, su una mia personale manovra alternativa. Per ora leggetevi questa de Il Fatto, che mi sembra molto ragionevole. Buona coda d'estate, intanto: rilassatevi, se pensate che ora fa caldo, l'autunno prossimo cambierete idea...

giovedì 18 agosto 2011

LE CHIACCHIERE NON STANNO A ZERO

Da oggi l'elenco dei siti che "controinformano davvero" si allunga di un elemento: blogzero.it di un tale Samuele Riva, giovane ingegnere informatico che nel profilo dice poco altro di se, lasciando che siano i propri contenuti a parlare.
Il ragazzo è riuscito a meritarsi l'attenzione del mainstream per aver provocato le reazioni di una nota casa farmaceutica omeopatica, ma il suo sito già a una visita rapida si mostra pieno di materiale interessante: oltre ai due articoli (questo e quest'altro) che tolti i riferimenti specifici restano un lungo e circostanziato attacco a quella grande truffa che è l'omeopatia, segnalo l'editoriale "dio non esiste", i quattro pezzoni sulla Bibbia che ne costituiscono una sorta di istruttiva e divertente appendice, e un breve e preciso affondo statistico contro la truffa (molto di moda) delle scommesse di Stato e in particolare del Superenalotto. Come si vede già ad un primo esame (ma vi invito caldamente di trovare il tempo di leggere anche i pezzi più lunghi), si tratta di una persona vivace e razionale, mai offensiva ma sempre definitiva nella sua logica stringente.
L'effetto su di me è il classico "porca miseria questo la pensa come me ma la dice meglio!", che spesso mi conduce a promuovere un sito dalla semplice citazione al link stabile. L'effetto sulle persone dotate di raziocinio è probabilmente la conquista e l'assurzione a sito da consultare stabilmente, sugli altri invece probabilmente di irritazione e odio (come solo chi non capisce sa fare). Se anche degli amici, delle persone che ti amano, possono in buona fede commettere l'errore di offenderti regalando a tua figlia un simbolo religioso nonostante ti sappiano ateo da 35 anni, convinte che il loro credo dia loro il diritto di tentare di sottrarre surrettiziamente la creatura all'influenza dell'errore paterno, figurarsi degli ottusi che non ti conoscono e non ti vogliono bene...
Infatti, tornando nella cronaca, ho sempre pensato che l'omeopatia fosse una colossale operazione di marketing truffaldino: sapevo che le sue radici teoriche sono dei tempi dei salassi ma meno fondate scientificamente, ricordavo per averne letto all'epoca dell'articolo su Science che annunciava la "memoria dell'acqua" e di come la stessa rivista ne certificò poco dopo l'infondatezza (Science ha questa funzione: sottoporre alla comunità scientifica un esperimento fornendone i protocolli dimodochè possa essere riprodotto da altri, e dare conto se questi ci riescono o meno), deducevo che il successo commerciale del business fosse il prodotto del combinato effetto del margine tra prezzi e costi così ampio da permettere di prezzolare medici farmacisti giornalisti eccetera mantenendo ancora guadagni sontuosi e delle carenze di approccio filosofico/culturale della medicina ufficiale (che considera l'essere umano un insieme di organi più che una persona) che spingono molti verso le cosiddette medicine alternative (che però coprono un range che va da discipline fondate e miratamente utili come l'agopuntura a cose penalmente rilevanti come maghi santoni e fattucchiere). Non era facile, nel mare magno di disinformazione dei mass-media, trovare informazioni a suffragio di questa mia posizione, e infatti un contributo così preciso e definitivo come quello di Riva non l'avevo ancora letto.
Insomma, signore e signori l'omeopatia è una bufala. Mi ricrederò quando i produttori accetteranno di sottoporre i farmaci omeopatici a protocolli di sperimentazione a doppio cieco e questi daranno risultati statisticamente significativi in termini di percentuali di guarigione rispetto al placebo. Cosa che date le premesse si può affermare non succederà mai: mica sono scemi, è ovvio che una cosa che per definizione non contiene nulla non può che non avere effetti, ma se ciò si certificasse non potrebbero più venderla a caro prezzo... E' ovvio anche che chiunque è libero di curarsi come meglio crede (o non curarsi affatto: la Costituzione parla chiaro, sono gli stronzi che hanno approvato la nuova legge sul testamento biologico a fregarsene...), ma con un limite, che esemplifico con un caso molto diverso da quello del crocifisso e della libertà di educazione religiosa: se hai un figlio minore e quello ha un raffreddore, niente da dire se ritieni che possa e debba guarire da sè, ma se il bimbo ha una bronchite con febbre alta e gliela lasci andare in polmonite se muore ti arresto e se no ti tolgo la patria potestà, giusto? Bene, se lo porti da un medico sedicente omeopata (per arrotondare, in tanti lo sono ormai...) e quello non capisce che è passata la soglia in cui è possibile l'autoguarigione e dunque deve dargli un farmaco vero e non uno fatto di sola acqua fresca o eccipienti, il medico deve a seconda delle conseguenze subire dalla radiazione dall'albo fino al carcere per omicidio.

martedì 16 agosto 2011

RITORNO ALL'ORO

Crisi etimologicamente significa più o meno "separazione": le connotazioni negative del termine nel linguaggio comune si sono depositate successivamente e non sono "necessarie". In altri termini una crisi è un momento di rottura, e il modo peggiore di affrontarla è resistere ottusamente e spendere energie per mantenere l'organizzazione precedente: non cambiando le condizioni che l'avevano causata, questo agire si sostanzia in uno spreco drammatico di risorse, e in uno spostamento in avanti nel tempo del momento in cui la crisi si risolve da sé ma in una Catastrofe, parola che etimologicamente significa più o meno "capovolgimento". Da questo ragionamento consegue che invece il modo migliore di affrontare una crisi è approfittare dell'occasione che ti offre per cambiare paradigma, capovolgendo consapevolmente e guidatamente i fattori che l'hanno causata.
Un esempio dell'idiozia degli italiani in merito è stato affidarsi a Berlusconi per riprendere più o meno consapevolmente l'andazzo di prima della crisi che si consustanziò nella Tangentopoli dei primi anni 90: eccoci dopo 18 anni alle prese con gli stessi problemi e un conto molto più salato da pagare... Uno dell'idiozia mondiale è stato quello di salvare con soldi pubblici il sistema bancario che aveva causato la crisi finanziaria del 2007-2008, anziché approfittarne per irregimentarlo e risottoporlo al controllo politico quindi democratico: oggi la catastrofe è alle porte, e questi usano tutto il loro enorme potere per insistere a drenare risorse dall'economia reale (leggi: tagli allo Stato sociale e tutto quant'altro impoverisce tutti dalla classe media in giù) fregandosene se così l'avvicinano e profittando della (e inducendo la) profonda ignoranza di questi meccanismi delle stesse vittime, noi tutti.
Eppure di esempi opposti ne abbiamo, da tentare di imitare, primo tra tutti l'adozione delle teorie keynesiane in economia per uscire dalla Grande Crisi del 29, vero capovolgimento copernicano che introdusse il mezzo secolo di maggiore estensione del benessere della storia dell'umanità. Il sistema eliocentrico di oggi si chiama Decrescita felice, ma è meno riconosciuto nella sua ineluttabilità dalle parti politiche e dall'opinione pubblica di quanto Galileo fosse stimato nel giusto dalle autorità ecclesiastiche dell'epoca. Quindi ad oggi ci stiamo rapidamente avviando a una catastrofe che con una parafrasi potremmo chiamare Decrescita infelice.
Accanto all'abbandono del Dogma della Crescita, che è in contrasto "fisico" con la finitezza delle risorse del pianeta in rapporto all'iperbolica crescita della popolazione e del consumo di risorse pro-capite, occorrerebbe  prima che sia troppo tardi un rapido abbandono del Dogma del Mercato autoregolantesi (i classici dicevano "nel lungo periodo", Keynes rispondeva che "nel lungo periodo saremo tutti morti"...) e un ritorno al Dogma della Moneta Intermediario degli Scambi a base aurea (ma al posto dell'oro, che vedrebbe l'Italia ancora oggi messa meglio addirittura della Cina, e a livello assoluto non relativo, va bene qualsiasi altro bene scarso e prezioso, magari a soggetto ambientale) con criminalizzazione della creazione di base monetaria per via speculativa (adottando il modello islamico a scapito di quello ebraico - della serie: qualche ragione storica anche un fenomeno odioso come l'antisemitismo deve averla...).
Ma poiché non si vede all'orizzonte una classe politica che possa farsi portatrice di queste istanze, non resta che coltivarle in segreto in attesa che la Grande Catastrofe azzeri tutto, dimodochè i superstiti se ne avranno modo possano utilizzarle per ricostruire...
E ora come di consueto una serie di spunti di approfondimento:
  • Giulietto Chiesa, ovvero lo scoop sugli impicci della Federal Reserve che nessuno ci racconta;
  • Gad Lerner, ovvero finalmente qualcuno famoso che dice al PD quello che dovrebbe fare e non fa;
  • Greenreport, ovvero creiamo un nuovo modello economico-finanziario con al centro il lavoro di ogni singola persona;
  • Forbes, ovvero forse la riforma monetaria su base aurea è già sotto sotto in cantiere, proprio in Svizzera;
  • Bertani, ovvero Keynes/Friedman e la parabola italiana, ovvero chi ha creato la voragine in cui annaspiamo e come è possibile uscirne;
  • Nodo50, ovvero come fu in realtà proprio una drammatica crisi monetaria mal gestita a causare la caduta dell'Impero Romano;
  • Marco Della Luna, ovvero occorre una rivoluzione copernicana della moneta;
  • Massimo Fini, ovvero dopo l'apocalisse, ovvero il ritorno al pezzo di terra e la sua difesa militare;
  • Niki Vendola, ovvero almeno uno a sinistra che magari parla ancora a vanvera di crescita ma almeno parla ancora di centralità del lavoro;
  • Ida Magli, ovvero l'abbandono dell'Euro come soluzione;
  • Sbilanciamoci, ovvero dall'Euro bisogna fuggire non all'indietro ma in avanti, verso un Unione politico-fiscale dell'Europa che sola può dare senso all'unione monetaria;
  • Il Fatto quotidiano, ovvero l'economia dell'illegalità che questo governo si ostina a salvaguardare mettendo invece le mani in tasca ai soliti noti
  • Odifreddi, ovvero le stesse tesi che ho esposto sopra ma dette molto meglio, con matematica precisione...

martedì 9 agosto 2011

BRIOCHES

Posto come al solito di fretta in questo agosto calafricano. Non so nemmeno bene cosa stia succedendo a Londra, nessuno lo sa, meno che meno chi segue i telegiornali, forse chi è lì. Ma mi ricorda quando una regina che poi finì piuttosto male rispose "che mangino le brioches" a chi le diceva che il popolo si lamenta che non c'è pane. Il raccontino probabilmente è inventato, ma resta significativo della situazione attuale, salvo che questi hanno tutta l'intenzione di toglierci brioches, companatico, pane e acqua. Li si può fermare solo in un modo. Chi è con l'acqua alla gola lo fa, la domanda è: quando saremo in maggioranza in procinto di annegare, cosa succederà?
Non so come e quando esattamente crollerà questo sistema di dittatura del capitalismo finanziario, nè quante vittime farà il crollo e chi di noi sarà tra quelle, so soltanto che dopo se si riuscirà a ricostruire qualcosa sarà solo in un modo: una testa un lavoro una casa un futuro. Una ricetta semplice, che potrebbe essere la base delle nuove democrazie ma più probabilmente lo sarà delle nuove dittature. Sempre meglio di quella attuale, feroce e dissimulata.

sabato 6 agosto 2011

ANTICA RADICE

Sono tanti in Calabria i paesi costruiti ad alcuni chilometri dalla costa in
funzione di avvistamento delle incursioni saracene che conservano le
vestigia della passata importanza seppure il loro orrendo duplicato sulla
costa ospiti ormai tutti o la maggior parte degli abitanti: Bova è tra questi.

I miei primi ricordi d'infanzia profonda sono legati a un giradischi mono con cassa nel coperchio, verdolino e panna, e alla musica che ne veniva fuori, a conciliare il mio sonno bambino e più grandicello solleticare la mia curiosità. Ho ancora quel giradischi, e i 78 giri che mio padre ci faceva girare sopra, da Natalino Otto a Pippo Barzizza, da Carosone a Buscaglione, dai Platters a Paul Anka a Glenn Miller o Louis Armstrong, da Neil Sedaka a Peppino Di Capri, e li tengo come delle reliquie, ogni tanto compiendo il rito magico di farli risuonare: il vecchio Lesa funziona ancora....
Non so se devo proprio a questi trascorsi la mia multiforme passione per la musica, che eventuali curiosi possono esplorare seguendo i link sotto alla testata, ma nel dubbio mia figlia ha già sentito Roger Waters da dentro la placenta (un po' ovattato negli assoli di chitarra ma aveva il suo perchè, mi ha confidato), ninne nanne atipiche come Figlia di Vecchioni o Il mio nemico di Silvestri, Amara terra mia di Modugno o Il falco e il gabbiano di Ruggeri ("hai mai osservato il pasto di un qualsiasi felino o la voglia di vivere che fa strillare un bambino?"), e ora si appresta a sentire dal vivo Eugenio Bennato. Non so se tutto questo sarà sufficiente a proteggerla, quando sarà adolescente, dalla voglia di accodarsi al gregge che segue i talent show, ma almeno io avrò la coscienza a posto.
Bennato suona l'11 agosto a Bova Superiore, nel bel mezzo dell'area grecanica, un'enclave della provincia reggina dove ancora si parla un dialetto del greco antico, con tanto di cartelli stradali bilingue, nella stessa piazza dove qualche anno fa ho visto un Angelo Branduardi sempre divertito prima che divertente, una vera meraviglia per gli occhi e per il cuore. L'evento è nell'ambito di una manifestazione ormai annosa e affermata, Paleariza; la traduzione è il titolo di questo pezzo, e il senso è esattamente quello che espresse Guccini in un suo brano del 1972: devi andarci, se vuoi capire l'anima che hai.

mercoledì 3 agosto 2011

DIGITAL RADICE

Mi rendo conto che forse è una cosa che ripeto tutti gli anni, ma tant'è: mi trovo in vacanza nel litorale jonico, a meno di trenta chilometri dalla sedicente Città Metropolitana di Reggio Calabria, e ovviamente non solo di wifi neanche a parlarne, ma la pennetta Internet quando riesce a collegarsi è di una lentezza da modem anni ottanta. Io devo collegarmi diciamo per piacere, e credo che i pochi lettori di questo blog se ne faranno una ragione, se i post da qui a ferragosto saranno pochi e brevi, ma la questione è paradigmatica del sottosviluppo di una terra che è decenni indietro anche rispetto ad altre realtà depresse dello stesso sud Italia, nonchè della miopia politica di non fornire nemmeno quelle infrastrutture di base che farebbero maggior volano per lo sviluppo a minor costo, come appunto un collegamento internet veloce e gratuito su tutto il territorio nazionale, e innanzitutto nelle periferie più estreme.
Le uniche infrastrutture che interessano questa classe politica, e dico tutta per constatazione non per qualunquismo, sono quelle che costano tanto e servono poco, perchè è proprio con quelle che si può creare il maggior margine per tangenti a minor controllo da parte dei cittadini. Quindi si alla TAV a forza di bugie sul traffico e il presunto luddismo o sindrome NIMBY dei cittadini, e no ad una totale riscrittura del piano energetico nazionale che spinga tutti gli italiani a farsi produttori di energia elettrica da fonti alternative, che renderebbe da subito come decine di centrali nucleari, con una forte diminuizione della dipendenza dall'estero per combustibili fossili e conseguente calo dell'inflazione, e un forte impulso alla piccola e media imprenditoria di settore.
Il giudizio della Storia sarà impietoso per tutti i berlusconi i tremonti e i chiamparini, ma intanto la cronaca dice che siamo noi a stare dalla parte della punta dell'ombrello di Altan, a cominciare dalla diradazione del diletto di controinformarsi.

lunedì 1 agosto 2011

MEZZO SECOLO DI STORIE TESE

Quando ho visto la prima volta Elio e le Storie Tese in concerto fuori dalla cosiddetta padania non li conosceva nessuno, e infatti io in padania vivevo, vicino Bologna, sulla strada per Ravenna, in un paesino chiamato Castenaso. Un collega di cui ricordo ancora il volto ma non più ahimè il nome ci trascinò allo stadio comunale di Budrio, un paesino un po' più in là sulla stessa strada, dicendoci più o meno ragazzi non ve li posso spiegare dovete vederli. Aveva ragione: avesse tentato non l'avremmo seguito, e io mi sarei perso di aver scoperto "in anteprima" una delle formazioni più geniali del panorama musicale italiano di sempre.
A Budrio lo stadio era così pieno che finimmo in cima alla gradinata, pericolosamente vicini ad una recinzione che forse se non ti ci appoggiavi avrebbe retto. Il repertorio di brani originali della band ai tempi era piuttosto limitato, ma i tipi reggevano due ore e mezza di spettacolo aggiungendo alle già note John Holmes Cara ti amo eccetera le cover sceneggiate dei brani degli ultimi Sanremo: da Minghi e Mietta che duettavano più o meno così
mi chiamo Mietta
l'anno scorso ho vinto tra le nuove proposte con un brano che si chiamava tarataratàtattattà
quest'anno partecipo con Minghi con un brano che si chiama turuturutùtuttuttù
eccolo
lasciami Minghi
che anche se ci hai i capelli biondi non sei Stinghi
perchè lui canta per l'Amazzonia
mentre tu la mazzonia
la vuoi dare a me
e allora tarataratàtattattà
eccetera, a Marcella e Gianni Bella che cantavano un pezzo che si chiamava Verso l'ignoto, dove però loro sostituivano i riferimenti romantici con quelli coprofiliaci e il testo girava molto meglio....
Questo per dire che a fidarsi degli amici e andare ad ascoltare band sconosciute in culo alla luna può venirvi solo che bene. E perchè ieri il buon Elio compiva cinquant'anni, cacchio che vecchio mica come me che ne ho solo quasi quarantotto. Il che ci può fare concludere, signora mia, che non ci sono più i cinquantenni di una volta.
Detto per chiudere che per trovare un padre nobile a EELST bisogna rifarsi necessariamente, e solamente, all'immenso Frank Zappa, vi lascio come esempio uno dei brani più geniali, tra licenze metriche virtuosismi enigmistici e citazioni "dotte", oltre che divertenti: la vendetta del fantasma Formaggino. Auguri, Stefano Roberto...

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