mercoledì 23 novembre 2011

AFRICA E AFRICA

Chiara Castellani nell'ospedale di Kimbau
Da Facebook per come è diventato, tradendo le promesse iniziali, ormai ci passo una o due volte al giorno per pochi minuti, giusto per vedere cosa c'è di nuovo, avendo (peraltro con fatica) impostato le sempre più complesse opzioni di privacy e visualizzazione in modo da non vedermi la home ingolfata di pensierini ovvi e ritriti affiancati da immagine già viste, o da inviti a eventi improbabili. Il frutto di questo lavoro è che posso ancora utilizzare faccialibro per pubblicizzare gli articoli postati su questo blog, riscoprire e far riscoprire vecchi video bellissimi e dimenticati, e ogni tanto ritrovare un vecchio amico o trovarne uno nuovo.
Tra i nuovi amici, appunto, a un certo punto non so come mi sono trovato la scrittrice Grazia Zucconelli, che sulla bacheca del gruppo di Controinformoperdiletto qualche giorno fa mi fa trovare un messaggio che diceva più o meno così:
a Natale regala un libro di Grazia Zucconelli e diventa amico di Chiara Castellani che a Kimbau, Congo, riesce a salvare la vita di molti neonati e delle loro madri anche con pochi euro: "ALLE EOLIE PER SEMPRE" e "MI DEVE TRECENTO SIGNORA", Sangel Edizioni, sono ordinabili su tutti i siti online e su LaFeltrinelli.it con lo sconto del 15%, e i guadagni realizzati andranno a Kimbau.
Ne è derivato uno scambio di messaggi che può ben configurarsi come una sorta di intervista: eccola qui.
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Grazia, mi dici qualcosa di più su questa iniziativa di beneficienza? com'è articolata? chi e cosa c'è a Kimbau? cosa fa precisamente Chiara Castellani laggiù? come verranno spesi i soldi? come succede che acquistando i tuoi libri i guadagni vengono destinati a questa iniziativa? come ti è venuto in mente?
Il mio scopo è far conoscere il lavoro svolto dalla dott.ssa Chiara Castellani a favore dei più deboli e di migliaia di bambini che hanno l'unica colpa di essere nati ad una latitudine sbagliata... Dopo aver letto il libro della Castellani, inviatomi da un amico eoliano, mi son detta che dovevo fare la mia parte. I miei guadagni di scrittrice sono piccola cosa, ma quando arriveranno dalla casa editrice li manderò a Kimbau attraverso Peacelink, un'organizzazione seria. Ma ho già spedito 300 euro, in parte con il contributo di amici che sono stati miei ospiti ai quali ho regalato copie dei libri. Poi invito tutti ad entrare nel gruppo Amici di Chiara Castellani e offrire qualcosa per i bambini di Kimbau. Ai tuoi lettori diciamo assieme che per aiutare l'ospedale di Kimbau è possibile effettuare un versamento sul C/C n. 13403746 intestato a ASSOCIAZIONE PEACELINK, causale KIMBAU CHIARA CASTELLANI.
Parlami della Castellani.
Dopo aver letto il suo libro "Una lampadina per Kimbau" non sono più riuscita a togliermi dalla testa il pensiero di quanto stava facendo questa donna meravigliosa in condizioni difficilissime. Ho deciso che avrei diffuso il messaggio di Kimbau e avrei chiesto aiuto per quei bambini. Quando non si chiede per sé va tutto bene... d'altra parte la faccia tosta di chiedere l'avevo già mostrata tante volte in trent'anni di lavoro a favore di Amnesty, quando si andava nelle piazze a fermare gente per informare di quanto accadeva in paesi dove il dittatore di turno incarcerava chi esprimeva opinione diverse e chiedere soldi per i parenti dei prigionieri... Insomma... sì,la faccia tosta viene, per queste giuste cause.
I meno pigri possono avere maggiori informazioni sul sito kimbau.org, ma su youtube si trova un video illustrativo molto eloquente. 
E ora, a parte la beneficenza, facci venire voglia di comprare i tuoi libri.
"Mi deve trecento, Signora" si propone di descrivere il disagio umano e psicologico che una famiglia attraversa quando viene diagnosticata la malattia di un figlio: lo scontro con l'impotenza, la cancellazione di ogni desiderio, l'immersione nella perenne sensazione di precarietà... Racconta di una madre che sopraffatta dal senso di colpa e dalla solitudine si ritira e costruisce un nuovo “micromondo” intorno alla figlia e di un padre che fatica a comunicare con la moglie e trova spazio e vita all’esterno.
"Alle Eolie per Sempre" parla di una scelta di vita personale: non fare come il turista moderno ma semmai come il viaggiatore classico, fermarsi per un po’, senza fretta, riflettere, assaporare il rumore delle onde e il canto del vento, e tirarne fuori non una guida turistica, ma una specie di diario di un viaggio speciale, un viaggio interiore alla ricerca di qualcosa che possa placare un animo che si pone delle domande, a cui la natura preistorica delle isole aiuta a trovare risposta. Un libro che dovrebbe leggere chiunque ami le Eolie, ma anche qualsiasi altra isola...
Grazie, Grazia, ti saluto con uno sguardo a un'altra parte dell'Africa, ricordando con l'aiuto di Liberareggio come, sempre tramite Facebook, è possibile aiutare gli amici di Bandafalò che da anni sono impegnati in Costa d'Avorio.

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