martedì 8 novembre 2011

GOVERNO LADRO

PIOVE. Quando piove niente tennis, porca miseria, mi tocca mettere il keyway e andare a correre, per smaltire il piatto di pasta che mi concedo a pranzo solo quando so di fare sport nel pomeriggio: quasi sempre, perché tutto si paga e alla mia età se vuoi avere una forma accettabile devi lavorarci su - si, un po' di fortuna (grattatina d'ordinanza) ci vuole anche, ma non basta.
PIOVE. La nuvola-PdL si assottiglia man mano che continua lo stillicidio degli ex-fedelissimi che abbandonano il Capo proprio come i sorci la nave che affonda. L'ombrello che gli apre Barnard, gettando la maschera, non gli basterà, per due famiglie di ragioni: (1) il consiglio che dà l'economista del Levy Institute a Berlusconi è pleonastico, essendo Silvio un anti-euro della prima ora ma non avendo fatto altro ai tempi dell'introduzione della moneta unica che approfittarne per organizzare un travaso enorme di ricchezza a favore del suo elettorato di riferimento, e (2) anche se egli fosse in grado politicamente di attuare in pieno i desiderata di Barnard e cioè di far uscire l'Italia dall'Euro e reintrodurre la Lira senza nessuna delle conseguenze negative paventabili, la recuperata sovranità monetaria non la userebbe certo per spesa a deficit keynesianamente produttiva ma al solito per gli affari suoi (arricchire grandi costruttori e mafia, incentivare l'evasione fiscale, finanziare gli affari vaticani scuola privata in primis abbandonando quella pubblica, comprare deputati e senatori, corrompere giudici, eccetera), come giustamente ricorda Bifo. Quindi si rassegni Barnard (che pure ha ragione su tante cose compresa la totale sfiducia in quelli del PD): non sarà l'uomo di Arcore a dimostrare la correttezza delle sue teorie, per quello bisogna attraversare una catastrofe delle dimensioni minime dell'ultimo conflitto mondiale, per cui forse è meglio sperare prima in altri scenari, magari di riprogettazione della UE e della BCE. Che forse è una succursale della FED come l'FMI, ma forse invece è proprio la sua potenzialità a far loro da contraltare ad avere indotto gli americani all'offensiva anti-Euro che viviamo, anche se certo se questa ha successo è proprio per le debolezze di progetto e di attuazione della moneta europea.
PIOVE. Una cosa normale in autunno. Che poi i cambiamenti climatici abbiano causato una generale estremizzazione dei fenomeni, è vero ma è cosa risaputa da anni. Solo su questo blog, una semplice ricerca evidenzia che già due volte si è parlato di alluvioni con tono da facile cassandra: i post riguardano Reggio Calabria per una banale questione di conoscenza del territorio, ma potevano essere tranquillamente stati scritti quasi uguali per Genova, peraltro anche simile orograficamente. Il suddetto salvatore della Patria in pectore a caldo se ne è uscito con un "si è costruito dove non si doveva", dimenticando di avere varato tre degli ultimi quattro condoni edilizi (il quartultimo lo aveva varato suo compare), lui che se avesse tutti i soldi del mondo li userebbe tutti per Grandi Opere e nessuno per la salvaguardia del territorio, anche se bisogna dire che purtroppo non è il solo ad avere questa scala di priorità. La disgrazia ligure di questi giorni ci ricorda per l'ennesima volta che l'Italia avrebbe bisogno non solo di mettersi alle spalle il berlusconismo/craxismo come una tossicodipendenza, cosa che consentirebbe di affrontare un "breve seppur intenso" percorso di risanamento con la speranza che stavolta sia davvero l'ultimo, ma soprattutto di entrare in un "percorso di recupero" che parta proprio da un piano roosveltiano di salvaguardia e messa in sicurezza del territorio. Altrimenti saranno danni e morti e lacrime ogni volta che PIOVE.
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Per approfondire l'argomento alluvione, i più attenti e pazienti si leggano Carlo Bertani, Marco Martini e Marino Badiale, Beppe Grillo, Carlo Lania, Luca Mercalli e Mario Tozzi, e Carmelo Gioè citato in fondo a questo articolo, e si consulti l'istruttiva mappa interattiva pubblicata da L'Espresso.

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