giovedì 22 marzo 2012

ORA SI CHE LA DISOCCUPAZIONE E' DEBELLATA!

... e come sempre aveva ragione De Andrè ...
Finalmente possiamo fare un bel titolo netto, positivo, inequivoco! Con l'accordo raggiunto a Palazzo Chigi tra le parti sociali (non tutte, va beh, ma mica si può essere sempre tutti d'accordo!...) cade ogni impedimento a che le imprese italiane tornino ad assumere, e presto si vedranno grandi investitori tedeschi e cinesi impiantare grandi stabilimenti nel nostro Paese dando lavoro a centinaia di migliaia di italiani. L'odioso e antiquato articolo 18 è stato infatti abolito, si lo so che in realtà è stato riformulato in un senso e addirittura esteso alle piccole imprese nell'altro, ma di fatto la nuova norma è confezionata in maniera da essere totalmente o quasi disapplicata. In altri termini, il nuovo articolo 18 tradotto in italiano è così: ti caccio quando voglio, mi basta dire che è per motivi economici. E se al posto tuo, col tuo stipendione sudato in tanti anni di faticosa e meritata carriera, posso pagare due ragazzi svegli quanto disperati e mi restano i soldi per un immigrato assunto in nero per pulire i cessi, non è un motivo economico? E se a cinquant'anni i tuoi acciacchi ti rendono meno dinamico, non è "scarso rendimento", quindi un motivo economico?
D'altronde, senza la possibilità di interpretazioni estensive come quelle succitate (e questo commento è il più gustoso nel chiosarle...), in nessun modo potrebbe la sostanziale abrogazione di una norma dall'applicazione così marginale (su 160mila cause di lavoro pendenti, riguardano l'art. 18 solo poche centinaia, come ricorda Giannini in questo commento) spingerci all'afflato di ottimismo che manifestiamo nel titolo. Invece, proprio grazie a tutto il pacchetto (o pacco?) dell'accordo sul lavoro, il supergoverno dei supertecnici ha ottenuto in un colpo solo:
  • di completare l'inchiappettamento di una intera generazione, sti cavoli di cinquantenni che tanto hanno avuto in passato e ora devono finire alla Caritas perchè perderanno il lavoro avranno pochi mesi di indennizzo anzichè la cassa integrazione e non avranno la pensione che dopo quindici anni almeno (cioè probabilmente mai: la mortalità dovrebbe aumentare...);
  • di completare l'esautorazione dei sindacati iniziata nel 1992 con quella concertazione che il modo di condurre questa trattativa ha definitivamente chiuso;
  • di mettere nei guai il PD come se in questo non fosse già abbastanza bravo da solo (ad esempio, avendo accolto e mantenendo al suo interno personaggi come questo Ichino che altrove sarebbe forse troppo a destra pure per i partiti di destra);
  • di farci pare il passo in avanti decisivo verso la globalizzazione (o sarebbe meglio dire cinesizzazione?!).
Le domande sarcastiche di Travaglio su Napolitano e la democrazia, i retropensieri amari (si doveva fare un favore a Marchionne e uno a Berlusconi) di Lameduck, le speranze di sinistra camuffate da disillusioni di Camilli, niente basterà a quei disfattisti dei comunisti per cancellare la verità storica: finalmente abbiamo imboccato il sentiero verso la definitiva dismissione del peggior costume italico, una strada maestra che ci condurrà a non avere in giro più un solo disoccupato. Basta che funzioni il servizio di rimozione dei cadaveri.

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23 marzo. Detesto avere ragione, leggete qua:
Era ovvio che il vero obiettivo doveva essere quello grosso: se arriva lo scenario greco, bisogna avere le armi per attuarlo. Il brutto è avere in tutto ciò il ruolo del bersaglio: forse è meglio prepararsi....

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