lunedì 5 settembre 2016

ROMA TRAPPOLONA

Uno dei vantaggi di tenere un blog è che quando dici "l'avevo detto io!" se qualcuno non ti crede e magari ironizza puoi sempre mandargli il link del post in cui l'avevi proprio detto, e fargli una bella linguaccia.
Che gli altri schieramenti politici avessero deciso di giocare a perdere, contro la Raggi, e come e perchè, io l'avevo detto prima delle elezioni, il 2 giugno e ancora prima il 18 maggio. Poi si, certo, dopo la vittoria, inaspettatamente bissata a Torino, avevo esultato anch'io, ma senza che i retropensieri precedenti mi abbandonassero e quindi senza trionfalismi.
Pochi giorni dopo quella vittoria ecco che "miracolosamente" nel mio quartiere di periferia lontana (ma non degradata come altre) vedevo per la prima volta i cassonetti debordanti, a ricordarmi la mia Reggio Calabria. Ho pensato "eccoci qua" ma mi sono autocensurato: sarà una coincidenza, mi son detto, non ce l'avranno mica portata apposta stanotte, la monnezza...
E invece forse si. O meglio, basta poco a sabotare un sindaco, specie se si dispone del controllo totale del mainstream (ed è facile addossargli responsabilità che materialmente non può avere, perché manco Silvan in pochi mesi può riparare a disastri sedimentatisi in decenni) e magari dei sindacati...
Ora, ovviamente non sto dicendo che Raggi come ogni altro pentastellato non abbia fatto errori e non possa farne altri. Sto dicendo che avevo ragione a pensare che sarebbe stato molto ma molto meglio puntare a vincere le politiche prima di correre alle amministrative, perché amministrare una realtà come Roma con decenni e decenni di commistione tra malaffare, corruzione, criminalità, sottobosco vaticano, eccetera, senza avere prima il controllo delle decisioni chiave della politica centrale, specie in merito alla politica economica monetaria e fiscale, e poi anche in rapporto alla giustizia, poteva rivelarsi impresa impossibile. E lo sta facendo sin troppo presto, perchè questi hanno fretta di dimostrare il teorema per cui hanno lasciato vincere la Raggi ("i cinque stelle sono buoni solo a contestare, a governare sono dei dilettanti laddove bisogna lasciar spazio ai professionisti"), magari prima del referendum di novembre. E proprio tramite una delle questioni per cui sarebbe stato meglio prima andare al governo nazionale, sopprimere l'obbrobrio giuridico nonchè maleodorante abominio tangentizio costituito dalle cosiddette società controllate, e riportare sotto la sfera pubblica cose come i trasporti locali e la nettezza urbana, per poi finanziare grazie alla recuperata sovranità monetaria la raccolta porta a porta dei rifiuti e il ridisegno delle linee di bus e metro in funzione delle periferie.
Non avendolo fatto, devi districarti con realtà più potenti e radicate di te, senza poterci mettere il naso pena la denuncia dell'indebita intrusione con conseguenti dimissioni strumentali. Finché la città sepolta di spazzatura e col traffico impazzito non si rivolterà contro "Masaniello" facendolo fuori. Lo avevo detto io: non ci voleva Nostradamus...
Questa, però, è una scusante solo da un punto di vista di osservatori esterni, non da quello interno al "raggio magico": sarete dilettanti della politica, e questo magari è pure un pregio, ma se non siete degli sprovveduti se non ci voleva Nostradamus potevate arrivarci anche voi, e una volta che avete deciso che "vincere" la grana Roma era un rischio accettabile in rapporto all'occasione che sull'altro piatto della bilancia la cosa comportava, ave(va)te il dovere di attrezzarvi di conseguenza. Ad esempio, contattando i papabili agli incarichi, e facendogli il pelo e il contropelo a tutti i livelli, ben prima della probabile vittoria, e sennò rimandando le nomine all'esito della tosatura, trasparentemente (sarebbe stata una figura barbina, ma migliore di quella fatta agendo altrimenti).
Nulla è perduto, nel senso che c'è ancora tutto il tempo per recuperare mostrando il buongoverno di cui si è capaci. Ma urge concentrarci su questo, e nel contempo "abbassare le aspettive" dell'elettorato enumerando i vari punti su cui non avendo le leve del governo centrale in mano ci sarà ben poco da fare e spiegando bene il perchè e il percome è così, per ciascun punto. Poi, e solo poi, ci si potrà burlare di tutti quelli che oggi alzano gli scudi a reti unificate per comportamenti sommando la gravità di tutti i quali si arriva a una frazione decimale di ciascuno di quelli che sono panorama consueto da sempre della scena politica italiana, cui magari se avessero riservato lo stesso trattamento, rivolto la stessa diligente attenzione, fatto le stesse pulci, negli ultimi decenni, oggi avremmo molti meno problemi e non ci sarebbero state nemmeno le precondizioni per la nascita del moVimento...

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