sabato 11 marzo 2017

NON GUARDARE IL MURO

Che c'entra Wolverine? Lo capirete solo leggendo...
La mente umana ha la straordinaria capacità di adeguare il comportamento complessivo del corpo a ciò che si era immaginato, o perlomeno di provarci con una intensità talmente superiore a ogni logica che non riusciamo neanche a figurarcela, in un pensiero razionale. Su questo assunto si fonda un'intera branca "scientifica", la PNL (programmazione neuro-linguistica), che deve il suo successo alla sua enorme utilità pratica in diverse attività umane. Ad esempio nelle diete (se vuoi dimagrire attacca una tua foto da magro sullo sportello del frigo) o nello sport (se vuoi mettere dentro quella palla immaginati mentre lo fai - e avete mai visto i gesti dei tuffatori mentre si concentrano?). La cosa diventa più complessa negli sport di squadra, e in generale nella società in proporzione alla grandezza di scala e alla complessità dell'obiettivo, perché c'è da allineare più visioni, e da impedire che gli immancabili disallineamenti siano troppo di ostacolo: a questo serve quello che in gergo si dice "un buon manico", allenatore o leader politico che si voglia, è questo che si intende con l'espressione "fare spogliatoio", è questo che spiega i successi clamorosi di collettivi privi di individualità eccelse e poco accreditati alla vigilia, e all'opposto i fallimenti di squadre piene di campioni e favorite dal pronostico.
E' qui che voglio andare a parare: un Paese, come ogni collettività, quando "fa la storia", quando si rialza dal baratro, è perché in qualche modo è riuscito, aiutato da leader capaci a camminare sul filo del rasoio (ché dall'altra parte ci sta sempre l'avventurismo, il porsi obiettivi non realizzabili e quindi destinarsi fin dall'inizio al fallimento), in questa alchimia. Ad esempio, l'Italia del secondo dopoguerra. Si, certo, con l'aiuto esterno dei soldi americani, ma sarebbe stato vano senza questo fattore. Ma per farlo meglio esco dalla metafora di squadra e torno a quella individuale. Sapete guidare?
Si? Sicuri? Si, ho capito che avete preso la patente, ma quello non conta niente, la patente si compra - no, non sto parlando di corruzione: uno va alla scuola guida, paga, e gliela danno. Una volta non era così, a scuola guida ci andavano gli incapaci, e ci restavano a lungo, fino a che non imparavano a sufficienza, chi sapeva guidare faceva l'esame da esterno e la prendeva al primo colpo. Si, perché allora si imparava da adolescenti, con la macchina del cugino o dell'amico più grandi, in strade extraurbane piene di curve e di pendenze, strade magari sterrate o magari innevate, con auto difficilissime da tenere in strada, senza servosterzo e spesso senza neanche "marce sincronizzate". Ma si imparava roba che oggi non serve più: autovelox tutor e compagnia bella, ormai lo abbiamo capito, non erano solo le misure di sicurezza indispensabili date le scelte di motorizzazione generalizzata e indiscriminata (che basterebbe capovolgere per quasi azzerare in un colpo solo incidenti traffico inquinamento eccetera), no, erano la testa di ponte per il vero obiettivo, ridurre al minimo il diritto alla mobilità individuale attraverso i veicoli a guida autonoma. C'è un elemento dall'atrocità insostenibile nell'ultimo film di Wolverine, in questi giorni al cinema. E non sono i millanta mortiammazzati per sventramento: il film è bellissimo, nessuna violenza è gratuita, tutto ha senso letterario. Sono i TIR a guida autonoma. Arriveranno, amici, come sono arrivati i droni. Il film è ambientato tra dodici anni, spero si sbagli di un paio di decenni, così sono sicuro che non sarà un problema mio, dover camminare su strade fidandomi dell'efficienza dei sistemi elettronici e della buona fede di chi li governa.
Torniamo alla metafora che avevo intenzione di sottoporvi. Se andate a un corso di guida veloce, quando dovrete imparare ad affrontare una curva in sicurezza, vi diranno certo di ridurre la velocità prima della curva a quella necessaria (non di più, ma neanche molto di meno che può essere altrettanto pericoloso), ma soprattutto vi diranno che, mentre le mani e i piedi eseguono le istruzioni impartite nella sequenza giusta, gli occhi devono guardare il punto dove volete mettere il muso della macchina. Se affrontate un tornante al cui esterno c'è un muro, e voi guardate il muro, con ogni probabilità andrete addosso al muro. Ovviamente, è lo stesso se c'è un burrone. Ora potete rileggere l'incipit. Fatto? andiamo avanti...
Questa roba del muro mi è venuta in mente a proposito della copertura ossessiva dei media verso appunto il muro che Trump ha promesso ai propri elettori di costruire al confine col Messico, promessa che pare voglia mantenere. A parte che un politico che mantiene le promesse elettorali sarebbe si una notizia, pare che le barriere alle frontiere in genere, e a quella in particolare, non siano una esclusiva del tycoon col parrucchino, ad esempio pare che anche il fintonero-inrealtàsolomoltoabbronzato in materia non abbia scherzato. Ma questo i media non ve lo dicono. Come non vi dicono che il predetto (ig)Nobel per la pace sia stato forse il presidente USA ad avere più fronti di guerra aperti contemporaneamente, molti dei quali da lui, che era stato eletto anche sulla base della promessa di chiudere quelli ereditati. Con ciò ovviamente non voglio dire che Trump sia il mio presidente ideale, ma il mio essere di sinistra non mi impedisce di capire che in questo momento storico, con questi guerrafondai nel campo sedicente progressista, se gli elettori pensano che chi può fare peggio non è lui (che infatti pare voler fermare il TTIP e dare una frenata all'imperialismo obamiano, e a proposito di muri forse è da studiare anche la sua posizione sulla questione ebraica) magari non sbaglia.
Questo stesso paradigma si può applicare a una serie enorme di narrazioni della realtà, costruite per soppiantare nelle menti di chi le ascolta (magari distrattamente che è meglio) la realtà oggettiva, o per meglio dire, siccome quest'ultima non esiste, la realtà soggettiva che ciascuno di loro ricaverebbe dalla propria esperienza. Insomma, vi mostrano il muro così non guardate la vostra strada. Ve lo mostrano così vi ci andate a spiaccicare. Il che significa che se li ascoltate non avete scampo. Non dico che non dovete più sintonizzarvi sul TG, magari vi interessa la cronaca nera o quella sportiva (ma occhio anche li), dico di girare canale, o distrarsi, quando inizia la cronaca politica, interna o internazionale che sia. Raccontano solo balle, anche quando c'è una parte di verità, anzi specie quando c'è.
Ad esempio. Vi raccontano di continuo gli errori e le piccole magagne della Raggi o dei grillini in genere, e in parallelo ancora più dettagliatamente le finte diatribe interne e attorno al PD? Quello è il muro. Qual'è la vostra strada? Portare fuori il Paese dalla trappola monetarista che lo ha consegnato mani e piedi alla deindustrializzazione e alla deflazione (una guerra senza armi, con tanto di collaborazionisti, e che non cenna di smettere)? C'è qualcun altro all'orizzonte che può arrivare al governo e farlo, oltre al movimento 5 stelle? no? la strada è portarli dal 30 al 40 per cento, non è impossibile. Facciamo squadra e portiamoceli. Anche se ci piace e ci somiglia di più l'ennesimo partitello di sinistra appena creato. Anche se ci piacerebbe ringiovanisse Berlusconi e si schiodasse dal 12%. Fine dell'esempio, altri li metto tra un po'.
Non vi fate fregare, in questo momento storico serve portare al governo chi chiuda per sempre il troppo lungo capitolo del "vincolo esterno", la teoria per cui noi italiani non essendo capaci di un comportamento virtuoso abbiamo bisogno di esservici costretti dal di fuori, senza la quale tutta la costruzione logica alla radice dell'Euro cade come un castello di carte. Dobbiamo recuperare la piena sovranità economica e monetaria, di modo da poterla orientare verso la piena occupazione, il pieno sostentamento di tutti i cittadini, il recupero del territorio (non certo a buttare i soldi in mostri del genere, insomma) e del patrimonio abitativo, anche tramite un piano energetico alternativo. E siamo perfettamente in grado di esprimere una nuova classe politica che possa gestire questa recuperata sovranità in modo non clientelare, non corrivo alla malavita e al malaffare, quindi efficiente. Ci siamo quasi. Non lasciatevi distrarre.
Ed ora gli approfondimenti e gli esempi promessi:
  • Alleva, ovvero un giuslavorista che vi spiega perché e percome il jobs act è la peggior legge italiana degli ultimi 50 anni, altro che le cazzate che vi raccontavano al tg, e Michele, ovvero uno che con le parole e purtroppo coi fatti ve lo ha fatto capire ancora meglio;
  • Martinez, ovvero lo stesso tema del lavoro che sparisce, buttato in (amarissima) satira;
  • Corlazzoli, ovvero i prevedibili retroscena della genialata sull'alternanza scuola/lavoro, li possino cecalli;
  • Viale, ovvero una firma del Manifesto che vi spiega la questione taxi/Uber un po' meglio di come ve la raccontano i media ("i fascisti retrogradi non a caso sostenuti dai populisti grillini contro la modernità a favore degli utenti");
  • Brusini, ovvero cosa si nasconde dietro quelle che vi presentano come meravigliose innovazioni che quasi reintroducono la pensione di anzianità: un lavorìo neanche troppo nascosto verso la privatizzazione di quello che resta del welfare, per giunta a favore dei soliti amici degli amici;
  • Grazzini, ovvero adesso persino nella famiglia di Repubblica si comincia a fare largo l'ipotesi che uscire dall'Euro non solo si può, ma non sarebbe nemmeno sta gran tragedia che vi racconta la televisione;
  • il SIRE, ovvero qualcosa si può fare anche senza uscire dall'Euro, pensate un po' (e quelli di Monetapositiva sanno anche spiegarvi come e perchè);
  • Zerohedge, ovvero come e perché dopo Trump ci siamo ridotti a dover fare il tifo perché anche in Francia vinca una fascistona: con la LePen sarebbe la fine dell'Euro, e non sarebbe mai abbastanza presto.

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