venerdì 8 giugno 2012

A PRESCINDERE

Qui non si canta la gloria del vincitore, ma quella del finalista. A prescindere da come andrà la finale. Quello, chi vuole se lo va a guardare dopo, tra oggi e domenica se ne giocano tre. Qui si gioisce a prescindere.
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Sara Errani, Sarita perché è minuta e si allena da anni in Spagna, ormai lo sanno pure le pietre, pure mia zia che non ha mai visto una partita di tennis, è in finale al Roland Garros, peraltro sia (oggi) in doppio con Roberta Vinci che (domani) in singolo. Il suo esplodere lento e tardivo è una festa per chi ama quello sport per psicopatici che è il tennis, ma anche per chiunque ami lo sport quello vero, perché è frutto non di una dotazione naturale di talento e/o fisico, ma di cosucce come lavoro, intelligenza, tattica, tecnica e tenuta mentale. Contro la Sharapova, così bella e distante da suscitare nelle donne ammirazione più che gelosia, così grande da poter fare da sarcofago alla nostra, magari perderà, ma intanto non è detto, visto che la russa è tanto monocorde quanto la Errani è eclettica, e poi chissenefrega: Sara ha già vinto, viva Sara!
Manu Ginobili con la gloriosa canotta neroarancio
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La Liomatic Team Basket Viola Reggio Calabria, la Viola perché - anche se la gloriosa società Cestistica che portò la Calabria nell'olimpo della pallacanestro per la prima volta nel 1983 e ce la mantenne fino al 2007 è fallita un paio di volte fino a sparire e rinascere partendo dai dilettanti - per i suoi tifosi è sempre solo e semplicemente la Viola, domenica sera invece si gioca la bella per la promozione in A-dil, la terza serie nazionale, sul campo ecosostenibile della Moncada Agrigento. Per una squadra che in passato ha sfiorato un paio di volte di giocarsi lo scudetto, pare sinceramente un po' poco per gioire, ma la prassi degli ultimi anni (anni di austerity per tutto il movimento cestistico nazionale: hanno avuto seri problemi tutte le società più blasonate, tranne Siena per via del Montepaschi, ma ora arriva anche a loro il padulo, per la stessa via), fatta di scelte sciagurate a ripetizione delle passate dirigenze reggine e degli sciacalli politici che le hanno attorniate, è stata finalmente rovesciata da una società seria che fa una politica di piccoli passi e ri-radicamento sul territorio. Ragion per cui, a parte che anche perdendo la bella di domenica la squadra può ancora conquistare sul campo la promozione nel previsto triangolare tra le seconde dei tre gironi di B-dil, e a parte che ormai può anche non essere considerato troppo lungo il passo di eventualmente acquistare un titolo superiore per l'anno venturo, il "bravo" alla società reggina, capace persino quest'anno di ammettere i propri errori in sede di costruzione del roster ridisegnandolo in corsa, e ai ragazzi in canotta neroarancio va fatto adesso, a prescindere: forza Viola!

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